Che fine fanno i metadati delle foto postate sui social?

Milioni di fotografie vengono caricate ogni giorno su Facebook, Twitter, Dropbox, Flickr, Instagram, Pinterest, 500px e tanti altri social media. Non solo selfie, ma un patrimonio di immagini che raccontano il nostro tempo come mai era accaduto prima. Descriverle con dei metadati diventa importante per il riconoscimento dell’autore e anche per poterle consultare e usare. Ma che fine fanno nei social questi metadati?

Sul sito Embedded Metadata Manifesto si possono vedere i risultati di un test condotto caricando su vari social delle fotografie corredate di metadati, in modo da verificare se e quali venissero visualizzati. In una seconda fase, le stesse foto sono state scaricate per verificare se i metadati fossero rimasti intatti.

Mi meraviglia che Facebook per quanto riguarda i metadati delle immagini sia totalmente inaffidabile: non solo non visualizza nessuno di quelli inseriti, ma li cancella tutti (stripping). Da questo punto di vista meglio altri social, per ora, come Google+ e Pinterest.

Eppure i metadati in generale sono la miniera su cui si basa il valore economico dei social media. I nostri gusti, le nostre abitudini, tutto quello che postiamo viene tracciato e va a costituire profili di consumo preziosi per il marketing. Ma i metadati delle foto no, non vengono considerati molto, almeno non ancora.

Peccato, perché se adeguatamente consultabili potrebbero costituire un’enorme fototeca dei nostri tempi, una testimonianza “dal basso” della società contemporanea.

 

 


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