Content Authenticity Initiative: Adobe vuole proteggere l’autenticità dei contenuti in rete

Il 4 novembre scorso, durante l’Adobe MAX 2019, il Chief Product Officer Scott Belsky ha annunciato la Content Authenticity Initiative, un nuovo modo di assicurare la corretta attribuzione delle foto (e dei contenuti in genere) al loro autore durante il loro utilizzo in rete attraverso diverse piattaforme, in modo che gli utenti sappiano con certezza che il contenuto che vedono è autentico.

Con l’aumentare del volume dei contenuti digitali, le persone vogliono sapere che ciò che stanno vedendo online è autentico. Tuttavia, attualmente c’è una mancanza di trasparenza. Le persone possono essere indotte in errore quando non sanno chi sta modificando i contenuti e quali contenuti sono stati modificati. La capacità di fornire una corretta attribuzione dei contenuti a creatori ed editori è fondamentale per garantire fiducia e trasparenza online. (Adobe Blog, Introducing the Content Authenticity Initiative)

Per ora è solo un annuncio e i dettagli sulla realizzazione del progetto restano piuttosto vaghi. Si tratterebbe di uno standard di metadati che acquisisce informazioni sull’autore (simile a IPTC) e che tiene traccia delle modifiche al file originale e di un registro di immagini, che funge da archivio centralizzato (o forse un meccanismo decentralizzato che utilizza la tecnologia blockchain) di questi metadati.

Partner dell’iniziativa Adobe sono il New York Times e Twitter. Certo è che senza la collaborazione di tutte le grandi piattaforme multimediali e notizie in genere – da Google Images, a Facebook, a Instagram… – l’iniziativa è destinata a fallire, come altri tentativi del genere provati in precedenza.

Un altra incognita è quale standard di metadati verrà tenuto in considerazione.


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