Atlante degli archivi fotografici italiani digitalizzati

E’ uscito recentemente un volume, edito da Marsilio, che censisce gli archivi fotografici e audiovisivi digitalizzati presenti sul territorio italiano. E’ un’opera interessante, anche se incompleta.

Atlante degli archivi fotografici e audiovisivi italiani digitalizzati
Curatore della ricerca: Giuliano Sergio
Fondazione di Venezia / Marsilio editore
416 pp.
€ 45

Gli archivi censiti sono circa 400, ma ne mancano molti che sono stati inspiegabilmente esclusi.

Si tratta di archivi digitalizzati, consultabili via computer in diversi modi: sul web, sia a livello di libera consultazione, sia a un livello più profondo a cui si accede solo attraverso una registrazione e un login, oppure in rete locale, presso la sede dove l’archivio risiede.
Soprattutto nel caso degli archivi pubblici, non mancano dei portali in grado di coordinare la consultazione di diversi archivi e/o di creare dei percorsi tematici al loro interno.

Il punto di vista sembra essere quello “ministeriale”, nel senso che sono presenti in larga parte gli archivi di istituzioni pubbliche e private, enti e fondazioni. Mancano molti archivi dei singoli fotografi e delle agenzie  che spesso sono invece di notevole interesse storico, oltre che digitalizzati.

E’ deludente, per la completezza del lavoro, che l’unica agenzia fotogiornalistica citata sia Contrasto e poco altro. Da questo lato ci sono omissioni gravi. Nessuna traccia dell’archivio dell’ANSA, di Olycom, MondadorI Portfolio, AGF (citata solo in rapporto ad alcune foto gestite dall’Archivio Scala)… per dirne solo alcune.

Lo stesso si può dire per archivi e collezioni di singoli fotografi, di interesse storico e digitalizzati: soltanto alcuni, e inspiegabilmente non altri, sono citati nel volume.

L’idea di fornire una visione d’insieme del patrimonio iconografico italiano, nell’ottica della sua ormai necessaria digitalizzazione, è il primo passo per la sua conservazione e valorizzazione. La visione però deve essere più ampia e precisa, o resta un lavoro troppo inutile, che non giustifica il prezzo di 45 euro.

Mi sembrava più completo da questo punto di vista il vecchio volume Archivi fotografici italiani, 600 fondi e raccolte di immagini, a cura di Marco Bastianelli, Editrice Reflex. E’ un volume del 1997, oggi introvabile, e risale a un’epoca in cui digitalizzazione era parola oscura ai più. Ma offriva uno sguardo più ampio.

Quello rappresentato da questo Atlante è invece soprattutto il mondo degli standard ICCD, che per la fotografia significa scheda f. Un metodo di catalogazione complesso, pensato inizialmente per gli archivi storici analogici.

Ogni archivio viene descritto con una scheda che riporta diverse voci: soggetto, cronologia, natura giuridica, consistenza complessiva del patrimonio, consistenza del patrimonio digitalizzato ecc. C’è anche una parte dedicata ai portali.

Dal punto di vista della catalogazione, la voce più interessante è quella relativa a digitalizzazione e accesso ai materiali. Purtroppo la compilazione delle schede non è omogenea, ma è stata lasciata all’iniziativa dei singoli archivi. Di conseguenza, alcuni indicano con precisione software e standard usati, altri meno.

Altra pecca… Inizialmente il libro sembrava disponibile anche in formato PDF, ma poi la casa editrice ha deciso di mettere in commercio solo la versione cartacea.
Si spera di meglio per le future edizioni.


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